L’VIII Congresso degli Architetti Italiani è concluso.
È stato un successo di partecipazione, tenendo conto dei circa 3.000 professionisti e professioniste appartenenti a tutti i 105 ordini provinciali, costantemente presenti fino all’ultimo istante di sabato 7 Luglio. È innegabile la capacità di avere aggregato una comunità, a prescindere dalla condivisione delle procedure con cui l’evento è stato condotto: si è trattato, in effetti, anziché di un Congresso di un gigantesco Convegno, in cui i dibattiti e gli studi presentati, pur espressi con chiarezza e rigore, hanno evidenziato problemi e marginalmente ipotizzato soluzioni. È stato, al contempo, un evento storico per quanto riguarda la dichiarazione di appartenenza ad una categoria, che è il vero successo del Consiglio Nazionale: essere stato in grado di aggregare l’intera struttura ordinistica indirizzandola verso un serie di fini da perseguire, certificandoli con la redazione di un manifesto conclusivo, cui tutti gli iscritti provinciali sono stati invitati ad aderire.
È necessario che si riparta da qui, per risolvere una serie di questioni assai complesse, di cui al Congresso sono state abbozzate le soluzioni, che riguardano le competenze, la formazione continua, la legalità, il rispetto del lavoro intellettuale, la concorrenza, la fiscalità, i concorsi, le pari opportunità.
Il Nostro Ordine ha avuto il merito di aver anticipato un anno fa l’argomento fondamentale trattato: la cura dei territori, con la determinante partecipazione della nostra professione.
Confermata da un intervento del Professor Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, la Legge per l’Architettura è stata dichiarata come la principale azione di responsabilità operativa che il CNAPPC si è assunto, cui l’Ordine di Bergamo parteciperà direttamente, facendo parte, tramite il Presidente Gianpaolo Gritti, del Gruppo operativo.
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MANIFESTO CONCLUSIVO VIII CONGRESSO