Data di pubblicazione articolo: 09.07.2018
La linea organica a nord-est
| Gallerie del rettorato |
a cura di Roberta Albiero e Serena Maffioletti
progetto espositivo di Roberta Albiero
American Journey 1949-50
Bruno Morassutti
| Aula Magna |
a cura di Giulio Barazzetta e Angelo Maggi
progetto espositivo Andrea Nalesso
Coordinatore scientifico
Renzo Dubbini
Comitato scientifico
Roberta Albiero, Giulio Barazzetta, Renzo Dubbini, Serena Maffioletti, Angelo Maggi, Alessandro Colombo e Valentina Morassutti (Bruno Morassutti Project)
Luogo | Università Iuav di Venezia | Tolentini, Gallerie del Rettorato e Aula Magna
Data | 26 giugno > 9 ottobre 2018
Ora | lunedì > venerdì – 10.30 > 17.30 – chiuso sabato e festivi e dal 13 al 19 agosto
ingresso libero
–
Giornata di studio | 9 ottobre 2018 – ore 15
La mostra, articolata in due sezioni, si propone di illustrare la ricezione che la lezione di Frank Lloyd Wrighte la concezione organica ebbero all’interno dello Iuav nel secondo dopoguerra.
Alcuni fatti concomitanti contribuirono in maniera decisiva allo sviluppo di una tendenza originale e ricca di sfaccettature: la presenza nella Scuola diretta da Giuseppe Samonàdi Bruno Zevi–il grande storico di cui ricorre il centenario della nascita –, la visita a Venezia di Wright e l’incarico attribuitogli di progettare il Masieri Memoriallungo il Canal Grande, il ruolo di “interprete”del pensiero del maestro americano svolto da Carlo Scarpa, un architetto geniale, influente e giàaffermato.
In tale grande fermento culturale si svilupparono preziosi talenti, come si evince dalla sezione dedicata a molte figure eminenti che costituiscono un panorama tangibile delle capacitàprogettuali che quella “stagione”espresse.
La sezione fotograficadedicata al viaggio negli Stati Uniti (1949-50) di Bruno Morassuttièl’ulteriore straordinaria (e fino a oggi sconosciuta) prova dell’attrazione che Wright, Soleri e i nuovi paesaggi americani esercitarono in quella precisa fase storica.
La varietàdei materiali esposti, dai disegni alle fotografie, ai filmati, alle pubblicazioni, ai materiali didattici dei corsi tenuti presso lo Iuav, rende l’idea di una produzione complessa, ricca di ispirazione e di modalitàinterpretative.
Costituisce la testimonianza di quanto si immaginòe realizzòin una Scuola di architettura che dimostròla capacitàdi elaborare idee partecipi del dibattito internazionale, sapendole anche iscrivere nei paesaggi del Nord-est italiano con convinzione e con fiducia nello sviluppo di una rinnovata esperienza progettuale e sociale della modernità.