FORMAZIONE DISPONIBILE

Tre giorni alla 19° Biennale di Architettura di Venezia con Festa dell'Architetto [DP25048AI]

Prezzo esterno: 182.00 €

Prezzo iscritto Ordine Architetti Bergamo: 182.00 €

Metodo di fruizione: Diretta in presenza

Posti terminati

Se desideri candidarti in caso qualcuno rinunci:

Fondazione e Ordine organizzano il 30 e 31 ottobre e l’1 novembre tre giorni a Venezia per vedere la Biennale e partecipare anche alla Festa dell’Architetto del Cnappc, che sarà ospitata il 31 ottobre dagli spazi della Biennale.

Programma

  • 30 ottobre: alle 14 visita all’Arsenale al Padiglione Italia con l’accompagnamento della curatrice Guendalina Salimei, e visita guidata all’Arsenale
  • 31 ottobre: partecipazione alla Festa dell’Architetto dalle ore 16 (ingresso libero)
  • 1 novembre: visita guidata la mattina ai Giardini

Costi

  • 2 notti in una camera doppia (2 persone in stanza) presso Casa Accademia Venezia: 182 euro
  • 2 notti in camera doppia uso singolo presso Casa Accademia Venezia: 300 euro

Le quote di partecipazione includono 2 notti, il 30 e il 31 ottobre in camera doppia o doppia uso singola, pernottamento, colazione, tassa di soggiorno, biglietto d’ingresso alla Biennale e visita guidata ai Giardini e Arsenale. Chi desidera soggiornare 2 notti in camera doppia uso singolo per l’acquisto dovrà contattare la segreteria della Fondazione via mail (eventi@fondazionearchitettibergamo.it) oppure telefonando al numero 035 219705 – interno 2, tasto 2.

Non comprende il trasferimento a Venezia, che deve essere effettuato con mezzi propri.

Sono previsti 6 cfp.

Disponibile Bonus Formazione 2025

Gli architetti/e iscritti/e all’Ordine di Bergamo possono usufruire del bonus formazione deliberato dal Consiglio, richiedibile secondo le modalità illustrate alla pagina: architettibergamo.it/bonus-formazione-2025/

 

Intelligens. Natural. Artificial. Collective

Aperta al pubblico da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre 2025, ai Giardini e all’Arsenale, la 19. Biennale ha titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, curata dall’ingegnere architetto torinese Carlo Ratti.

L’architettura è sempre stata una risposta a un clima ostile. Fin dalle prime “capanne primitive”, la progettazione umana non è stata guidata solo dalla necessità di ripararsi e di sopravvivere, ma anche dall’ottimismo. Le nostre creazioni hanno sempre cercato di colmare il divario tra un ambiente ostico, degli spazi sicuri e vivibili di cui abbiamo bisogno e il tipo di vita che vogliamo vivere. Oggi, mentre il clima diventa meno clemente, questa dinamica viene portata a un nuovo livello. Negli ultimi due anni il cambiamento climatico ha subito un’accelerazione che sorprende persino i migliori modelli scientifici. Nel 2024 la Terra ha raggiunto le temperature più alte mai registrate, spingendo le medie globali oltre l’obiettivo di 1,5°C fissato dagli Accordi di Parigi. E con gli incendi di Los Angeles, le alluvioni di Valencia e Sherpur, la siccità della Sicilia, abbiamo assistito ad un attacco feroce e senza precedenti degli elementi naturali. Quando le conoscenze e i sistemi che hanno guidato a lungo la nostra comprensione cominciano a fallire, sono necessarie nuove forme di pensiero. Per decenni, da quando abbiamo iniziato a tenere in conto le emissioni di carbonio, la risposta dell’architettura alla crisi climatica è stata incentrata sulla mitigazione e sulla riduzione del nostro impatto sul clima. Quest’approccio non è più sufficiente. L’architettura deve andare oltre la sola mitigazione, ricollegarsi alla sua lunga storia di adattamento e ripensare il modo in cui progettiamo per un mondo ormai alterato“.

[Data di pubblicazione articolo: 08.09.2025]