Data di pubblicazione articolo: 04.03.2024
La biblioteca Giacinto Gambirasio di Seriate (Bergamo) ospita domenica 10 marzo a partire dalle ore 10.30 la cerimonia di inaugurazione della mostra che espone i progetti partecipanti al Premio ArchitetturaLOVERS 2023.
Saranno presenti Alessandra Boccalari, presidente dell’Ordine Architetti PPeC di Bergamo, e Stefano Molgora, presidente Ordine Architetti PPeC di Brescia, il presidente di Fondazione Architetti Bergamo Gianpaolo Gritti e la vice presidente Cnappc Alessandra Ferrari con lo studio vincitore MICHELE&MIQUEL – Michele Orliac & Miquel Batlle.
Un premio per il salvataggio dal degrado
Organizzato all’interno del Festival LABB-Love Architettura Bergamo Brescia, è stato promosso nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura dalla partnership degli Ordini di Bergamo e Brescia e dalla Fondazione per celebrare interventi realizzati e ultimati dall’1 gennaio 2017 al 30 giugno 2022 che abbiano riqualificato luoghi di degrado (architettonico, urbanistico, sociale) o in via di degrado, tramite opere di sostituzione (demolizione e ricostruzione), conservazione e valorizzazione dell’esistente o entrambi.
I progetti partecipanti, in tutto 53, sono stati giudicati da una giuria presieduta dall’architetto portoghese Gonçalo Byrne (presidente, founder Gonçalo Byrne Arquitectos) e comprendente Vincenzo Corvino (co-founder Corvino + Multari), Pierre-Alain Croset (professore Architettura e Disegno Urbano al Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e studi urbani), Marco Cremaschi (professore alla Science Po Centre d’études europénnes) e Anna Maria Bordas (co-founder bordas+peiro).
Vincitore
“The Dark Line, Sandiaoling – Taiwan”, di Michèle Orliac (capogruppo) dello studio MICHELE&MIQUEL – Michele Orliac & Miquel Batlle
Il progetto recupera il percorso ferroviario di un sito minerario abbandonato nella regione montuosa del nord est di Taiwan, partendo dal presupposto di conservare tutti gli elementi del sito, nelle loro dimensioni ecologiche e di stratificazione storica. Con un’eccezionale sensibilità architettonica e paesaggistica, i progettisti mettono in opera tutti gli interventi di ricucitura, di riparazione, e di nuova costruzione usando il tondino di ferro come unico materiale. Il risultato è un percorso pubblico di straordinaria poesia spaziale e ambientale, in cui si associano memoria del costruito e biodiversità.
5 menzioni speciali
- “Progetto di ricostruzione stratificando la struttura senza modificare la scena” di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (capogruppo)
Seppur a scala piccola e domestica del recupero di un edificio rurale con un minimo intervento di ampliamento, questo progetto esemplare viene menzionato per la sua grande qualità linguistica, materica e spaziale, insieme con la tensione tra manufatto, topografia e contesto geografico. - “Recupero dei chiostri di S. Pietro” di Andrea Zamboni (capogruppo)
Il recupero dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia dimostra non solo una grande qualità architettonica nel dialogo tra parti monumentali restaurate e nuovi volumi, ma anche la capacità di aprirsi ad usi pubblici in modo da catalizzare una nuova vita collettiva nel centro storico. - “Trasformazione di un convento del XVII secolo in una scuola media” di Elisa Valera Ramos (capogruppo)
L’intervento recupera un convento abbandonato a Granada e lo adegua ad uso scolastico, aggiungendo un edificio lineare ad uso sportivo. Il progetto è menzionato per la precisione e la chiarezza del linguaggio del recupero e la misura nell’accostare materiali tradizionali e moderni. - “Progetto per la grande Carrière Wincqz” di Isabelle Toussaint
Il progetto recupera un sito industriale di estrazione della pietra in Belgio con un’innovativa strategia di interventi diversificati, sia in termini di programma che di linguaggio architettonico, mescolando abilmente preservazione e innovazione per creare un piccolo “campus” di funzioni miste culturali e formative. - “Riqualificazione di una struttura sociosanitaria nell’area di Forte Rossarol” di Studio Arbau (Marta Baretti e Sara Carbonera)
Il progetto riabilita l’ambiente e le strutture di un complesso militare abbandonato a Mestre per metterlo a servizio di una cooperativa sociale. Gli interventi architettonici e paesaggisti riescono a riscattare anonimi edifici ripetitivi, dando loro dignità e vitalità con poche misurate inserzioni e interventi.
Apertura e orari
La mostra rimarrà aperta fino al 30 marzo a Palazzo Comunale, Sala Virgilio Carbonari, piazza Alebardi 1. Ingresso libero da mercoledì a sabato 16 – 18.30 – domenica 10.30 – 12 e 16 – 18.30.
Partecipazione
Gli architetti sono tutti invitati a partecipare all’inaugurazione e riceveranno 1 cfp per la visita, previa firma del registro all’ingresso.