La sede dell’Ordine ospita, il 27 ottobre dalle 17 alle 19, un incontro dedicato al progetto di studio e catalogazione di un patrimonio architettonico divenuto marginale con la progressiva marginalità della civiltà contadina, portato avanti dal Centro Studi Valle Imagna.

Con il crollo dell’antica civiltà contadina, che a partire dalla seconda metà del secolo scorso nelle periferie rurali ha avuto effetti devastanti, è venuta meno la centralità della relazione diretta delle popolazioni locali con il territori. Il lavoro della terra è diventato marginale, mentre i processi spinti di cementificazione e di urbanizzazione hanno abbandonato all’oblio un immenso patrimonio di edilizia rurale di pregio sparsa qua e là nelle antiche contrade, tanto sui versanti montani, quanto nelle campagne della piana lombarda. Si tratta di un’edilizia caratterizzata dall’esclusiva presenza di materiali lapidei e lignei locali, oggi a rischio di definitiva scomparsa dal panorama acquisito degli ambienti, col pericolo evidente che vengano meno anche segni e testimonianze a forte valenza identitaria.

Molti di tali beni non sono stati ancora identificati, per la mancanza di strumenti connessi alla tutela e alla valorizzazione dei manufatti come pure dei rispettivi contesti (identità di luogo) in cui sono inseriti.

L’Atlante nasce proprio dall’esigenza di identificare e catalogare quel ricco patrimonio ancora poco riconoscibile, storicizzando la situazione dei beni al momento della rilevazione e offrendo a studiosi, operatori e professionisti un utile strumento di valutazione.

Il tema è approfondito grazie ai contributi del direttore del Centro Studi Valle Imagna Antonio Carminati, dell’architetto Alberto Bianchi e di Marta Ratti Carrara ed Emma Taddei rispettivamente animatore territoriale e collaboratore del GAL Valle Brembana 2020. Introduzione del tesoriere di Fondazione Architetti Bergamo Stefano Rota.

Iscrizioni e cfp

Gli architetti partecipanti vedranno riconosciuti 2 cfp. Iscrizioni gratuite.