Data di pubblicazione articolo: 10.03.2022
Associazione MonumentiVivi, il Gruppo Piemontese Studi Ornitologici e l’ Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna desiderano porre l’attenzione su un fenomeno che ha riguardato l’avvio di migliaia di interventi di recupero o restauro in seguito all’agevolazione fiscale promossa dal Governo, che preoccupano zoologi e gli ambientalisti italiani. Le nostre città ospitano nelle cavità e negli spazi esistenti fra le tegole, nei sottotetti, cornicioni e cassettoni, buona parte di quella che definiamo Biodiversità Urbana, ossia l’insieme delle forme di vita (piante e animali), che contribuisce al funzionamento di un vasto ecosistema urbano in cui risiede più della metà delle persone in Italia. Vivere in città con ricca biodiversità urbana, inoltre, permette ai cittadini di non perdere il contatto con la natura e di sensibilizzare le nuove generazioni.
Le preoccupazioni riguardano due aspetti: se, da un lato la presenza di impalcature con teloni di protezione impedisce l’accesso temporaneo ai siti di nidificazione (disturbo o impedimento alla riproduzione nella stagione), dall’altro, gli interventi di restauro che prevedono la distruzione di nidi di rondine e balestruccio e azioni di lotta ai colombi rischiano di ridurre il numero delle cavità e degli accessi in modo permanente (distruzione nidi e chiusura indiscriminata degli accessi alle cavità).
Tali interventi porterebbero a decimare le colonie di queste specie, alcune delle quali in pericolo di estinzione, che non troverebbero posti dove rifugiarsi o nidificare.
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