Data di pubblicazione articolo: 29.11.2018

DAL DISEGNO DELLA CITTÀ AL PROGETTO DI ARCHITETTURA

Riflessioni sulla morfologia urbana a partire dalle ricerche di Bruno Gabrielli e Roberto Spagnolo.

a cura di Marika Fior, Andrea Fradegrada, Sandra Maglio


Data | 27 Novembre 2018
Luogo |  Politecnico di Milano_Campus Leonardo – Aula Castigliano (Edificio 5 – Arturo Danusso)
Ora | 14,30



Il tema del convegno è lo studio della morfologia urbana, come strumento operativo di trasformazione della città, nella messa a sistema tra riflessione teorica e pratica progettuale. Le considerazioni partono dalle posizioni culturali espresse da Bruno Gabrielli e Roberto Spagnolo, uno in ambito urbanistico e l’altro in campo architettonico e urbano, definendo quali possano essere nella contemporaneità gli strumenti per lo sviluppo del progetto.

Il seminario propone di riflettere sui temi che hanno caratterizzato i lavori dei due maestri e in particolare i loro studi e le loro esperienze professionali sulla questione della morfologia urbana. Lo sfondo comune è certamente il tessuto della città esistente, e prima ancora quello dei centri storici, articolato in sistemi fisici, corrispondenti ai caratteri biologici dell’uomo e morfologici del contesto, che hanno bisogno di “regole prestazionali” per essere progettati e organizzati nel tempo.

Un approccio, quello che accomuna Gabrielli e Spagnolo, capace di esercitare un controllo sulla forma urbana basata sul disegno della prefigurazione spaziale insediativa, con grande attenzione alla bellezza dei luoghi e alla qualità dello spazio urbano.

A partire da questo approccio alla progettazione e gestione della città, il seminario si propone di riflettere sul ruolo e l’efficacia che ha avuto l’approccio morfologico nel piano e nel progetto, anche a partire dalle esperienze comuni ai due maestri, per provare poi a capire quali aspetti del disegno urbano sono ancora utili e necessari per governare le trasformazioni del territorio contemporaneo.

Due relazioni principali discuteranno sulla costruzione dei “piani disegnati” (a varie scale) e sulla loro efficacia o quantomeno validità in campo teorico. I due contributi non mancheranno di ricordare l’apporto di Spagnolo e Gabrielli alla costruzione di questo metodo di lavoro nei rispettivi ambiti disciplinari. Ai partecipanti della tavola rotonda, invece, spetta il compito di testimoniare la bontà e l’attualità dell’approccio morfologico portando impressioni e commenti anche rispetto alle esperienze applicate dai due maestri.