FORMAZIONE DISPONIBILE
La 19° Biennale di Architettura di Venezia "il giorno prima" [DP25050AI]
Crediti formativi: 2 cfp ordinari
Prezzo esterno: 0.00 €
Prezzo iscritto Ordine Architetti Bergamo: 0.00 €
Metodo di fruizione: Diretta in presenza
Posti ancora disponibili: 13
Si ricorda che è necessario effettuare l’accesso all’ Area personale prima di procedere con l’acquisto.
Gli iscritti all’Ordine di Bergamo vedranno applicate le scontistiche a loro riservate solo dopo l’accesso.
La 19° Biennale di Architettura di Venezia rinnova la collaborazione tra la Fondazione, l’Ordine e l’associazione Il Cavaliere Giallo, che come di consueto anticipa il fine settimana a Venezia con la serata presso la sede dell’Ordine dedicata ad approfondire i temi della mostra diretta da Carlo Ratti, “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”.
La conferenza di preparazione alla visita si svolge il 23 ottobre dalle 18:30 alle 20:30: ospite è l’architetto Paolo Belloni (PBEB Architetti), con introduzione della presidente dell’associazione Il Cavaliere Giallo Maria Teresa Azzola e i saluti del presidente di Ordine Giorgio Cavagnis.
Intelligens. Natural. Artificial. Collective
Aperta al pubblico da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre 2025, ai Giardini e all’Arsenale, la mostra ha titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective” ed è curata dall’ingegnere architetto torinese Carlo Ratti.
“L’architettura è sempre stata una risposta a un clima ostile. Fin dalle prime “capanne primitive”, la progettazione umana non è stata guidata solo dalla necessità di ripararsi e di sopravvivere, ma anche dall’ottimismo. Le nostre creazioni hanno sempre cercato di colmare il divario tra un ambiente ostico, degli spazi sicuri e vivibili di cui abbiamo bisogno e il tipo di vita che vogliamo vivere. Oggi, mentre il clima diventa meno clemente, questa dinamica viene portata a un nuovo livello. Negli ultimi due anni il cambiamento climatico ha subito un’accelerazione che sorprende persino i migliori modelli scientifici. Nel 2024 la Terra ha raggiunto le temperature più alte mai registrate, spingendo le medie globali oltre l’obiettivo di 1,5°C fissato dagli Accordi di Parigi. E con gli incendi di Los Angeles, le alluvioni di Valencia e Sherpur, la siccità della Sicilia, abbiamo assistito ad un attacco feroce e senza precedenti degli elementi naturali. Quando le conoscenze e i sistemi che hanno guidato a lungo la nostra comprensione cominciano a fallire, sono necessarie nuove forme di pensiero. Per decenni, da quando abbiamo iniziato a tenere in conto le emissioni di carbonio, la risposta dell’architettura alla crisi climatica è stata incentrata sulla mitigazione e sulla riduzione del nostro impatto sul clima. Quest’approccio non è più sufficiente. L’architettura deve andare oltre la sola mitigazione, ricollegarsi alla sua lunga storia di adattamento e ripensare il modo in cui progettiamo per un mondo ormai alterato“.
[Data di pubblicazione articolo: 04.09.2025]
