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“cosa sta facendo l’Ordine degli Architetti?” oppure “che attività ci sono in corso in questo momento?” o ancora “dove vedo i risultati delle iniziative che si stanno portando avanti?“
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1.6.2017 – Gianpaolo Gritti eletto nuovo presidente OAB
Mercoledì 31 maggio si è riunito il primo Consiglio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo del mandato 2017-2021 che seguendo l’esito delle votazioni del 6 maggio ha eletto Presidente Gianpaolo Gritti, 46 anni di Bergamo, Tesoriere (con delega agli esteri) Alessandra Morri, 52 anni residente a Bracca, Segretario Riccardo Invernizzi, 48 anni di Treviolo, e come Vicepresidente Chiara Raffaini, 33 anni di Cologno al Serio. In questa seduta è stato nominato anche il presidente della commissione parcelle Filippo Carnevale, 68 anni residente a Bergamo.
Il Consiglio è inoltre composto da Violetta Balini (architetto junior), Marcella Datei, Marzia Pesenti, Stefano Spagnolo, Monica Aresi, Alessandra Boccalari, Paolo Masotti, Giorgio Secchi, Manuela Bandini e Stefano Rota. Il nuovo Consiglio ha una rappresentanza paritetica con 8 colleghe elette su un totale di 15 consiglieri, confermando la naturale espressione della parità di genere all’interno degli organismi direttivi dell’Ordine.
Il neo eletto presidente Gianpaolo Gritti «ringrazia i componenti del Consiglio per la fiducia accordatagli ed esprime un sincero ringraziamento a tutti i componenti dei precedenti Consigli per l’importante lavoro svolto finora». Gritti auspica che «la composizione dell’attuale consiglio, espressione di voto degli iscritti, sia il valore aggiunto per il lavoro che ci apprestiamo ad affrontare».
La partecipazione come valore aggiunto per la categoria
Intenzione di questo Consiglio è aprire da subito alla partecipazione attraverso «call» su determinate attività e all’incontro con gli iscritti su temi specifici (contratti, esteri e strumenti per la professione). Nelle prossime settimane, il Consiglio procederà al rinnovo del Consiglio di Disciplina e della Commissione parcelle, nonché alla revisione dei gruppi di lavoro, invitando alla partecipazione tutti gli iscritti.
In questo momento di timida ripresa del settore edile, il nuovo Consiglio sta già lavorando al potenziamento delle collaborazioni con le associazioni locali del nostro settore economico e con le istituzioni a livello locale, regionale e nazionale, con la consapevolezza che il raggiungimento degli obiettivi è solo possibile con un lavoro coordinato e sinergico. L’architettura è espressione culturale essenziale dell’identità storica di ogni paese e l’Ordine vuole rinnovare il sostegno a una professione che rappresenta un alto interesse pubblico e patrimonio della comunità.
23.5.2017 – “Open, Studi Aperti”: il 26 e 27 maggio gli studi di architettura
di tutta Italia apriranno in contemporanea le porte al pubblico
Sono 637 gli studi di architettura di 84 province italiane che il 26 e 27 maggio prossimi apriranno al pubblico, in contemporanea, per far conoscere il mondo dell’architettura e gli ambiti in cui operano, dando la possibilità ad ogni architetto di rappresentare, idealmente, l’intera categoria professionale. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha infatti organizzato, per la prima volta in Italia con questa modalità, l’iniziativa “Open, Studi Aperti” che vedrà coinvolti centinaia di studi professionali di tutta Italia, compresi quelli di Renzo Piano, e Mario Cucinella, attraverso l’organizzazione di specifici eventi.
“Open, Studi Aperti” è un grande abbraccio culturale che ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini agli architetti, per farne comprendere l’importanza del ruolo come protagonisti delle trasformazioni dello spazio pubblico e privato, nonché come portatori di valore sociale, perché contribuiscono a risolvere, a diversa scala, le questioni sociali, economiche e culturali della nostra società. “Open, Studi Aperti” unirà in un unico fil rouge tematiche come la sicurezza dell’abitare, lo sviluppo sostenibile, la convivenza e l’integrazione, la valorizzazione delle bellezze del paesaggio e dei territori e la tutela del patrimonio artistico.
Circostanza di particolare rilievo nell’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Promozione della Cultura Architettonica e della figura dell’Architetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, coordinato da Alessandra Ferrari, è quella di vedere coinvolti insieme professionalità diverse, architetti di fama mondiale e giovani professionisti che iniziano la loro carriera, uniti in una grande azione di testimonianza della funzione sociale dell’architettura.
Alessandra Ferrari: «Due giorni per festeggiare l’architettura»
«Tra eventi, performance, dibattiti e presentazioni sarà la più importante manifestazione diffusa, in Italia, di architettura – sottolinea Ferrari -. Da Aosta a Trapani, tutto il Paese sarà infatti unito da un ideale fil rouge d’architettura, in cui ogni architetto rappresenterà, di fatto, l’intera categoria professionale. Una voce plurale per ribadire che l’architetto è indispensabile poichè parte fondamentale della vita quotidiana delle comunità, come operatore di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei territori, del patrimonio artistico e culturale del Paese. Oggi bisogna festeggiare il magnifico contributo culturale e promozionale che, in contemporanea, gli architetti si apprestano a dare venerdì 26 e sabato 27 maggio. Ringrazio profondamente tuttigli studi che hanno aderito all’iniziativa, gli Ordini provinciali e tutti quelli che hanno messo a disposizione la loro esperienza con entusiasmo perché questo fine settimana si celebri l’architettura».
L’Ordine di Bergamo apripista della manifestazione
Mutuato dall’esperienza francese, Studi Aperti è infatti un’opportunità preziosa per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Un’occasione unica per entrare negli studi degli architetti liberamente, in quanto aperti alla gente per due giorni consecutivi. Quest’anno, in tutta Italia, cittadini, passanti, viaggiatori e semplici curiosi potranno accedere negli studi che presenteranno il proprio lavoro organizzando anche eventi, mostre o allestimenti o semplicemente si renderanno disponibili per permettere ai visitatori di intrattenersi e conoscere i diversi settori in cui operano gli architetti anche con le rispettive specializzazioni.
«A Bergamo Studi Aperti è ormai una tradizione, frutto di una iniziale collaborazione tra il nostro Ordine e quello di Parigi – sottolinea Alessandra Morri dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, tra i primi a livello nazionale a promuovere l’iniziativa -. Abbiamo cominciato nel 2015 e quest’anno, grazie al Consiglio Nazionale, gli studi aprono in tutta Italia in più di 80 province. Un grande onore per l’Ordine di Bergamo essere stato tra i pioneri. Una grande occasione per parlare di architettura attraverso gli studi degli architetti a Bergamo e in provincia, per ribadire il compito fondamentale della buona progettazione».
Il progetto di alternanza Scuola-Lavoro con il Liceo Artistico di Bergamo
Quest’anno Studi Aperti potrà contare sulla collaborazione con il Liceo Artistico della città come spiega l’architetto Paolo Fabri: «È la terza volta che partecipo a questa importante iniziativa, ora organizzata a livello nazionale, con un duplice ruolo: come architetto, con altri quattro colleghi, e come professore e tutor di progettazione architettonica del Liceo Artistico Manzù, coinvolgendo la mia classe 3 A, indirizzo architettura, nell’ambito dell’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro. Nel primo ruolo ritengo sia un’occasione unica aprire gli studi di architettura per mostrare il “lavoro” dell’architetto, dall’idea alla realizzazione dell’opera, in qualsiasi scala e settore, e spiegare che l’architetto non solo sia utile ma anche indispensabile. Nel secondo ruolo per dare la possibilità ad alunni del Liceo Artistico che hanno scelto l’indirizzo di architettura di conoscere meglio una professione tanto variegata quanto affascinante. Ringrazio l’Ordine e invito i colleghi che hanno aderito all’iniziativa ad accogliere nei loro studi i miei studenti facendoli partecipare attivamente allo svolgimento degli eventi programmati».
L’ELENCO DEGLI STUDI BERGAMASCHI ADERENTI
6ab architects&co – via Borgo Santa Caterina, 85 – Bergamo
A23C – via don Luigi Palazzolo, 23/C – Bergamo
Angela Betelli Architetto – via SS. Nazario e Celso, 6 – Suisio
Architecno & Guido Roche – via G. Acerbis, 10/14 – Alzano Lombardo
Mario Alessandro Marco Beltrame Architetto – via F. Coghetti, 196 – Bergamo
Manuela Biffi Architetto – via Broseta, 8 – S. Lazzaro 1/o – Bergamo
Mario Bonicelli Architetto and partners – via Madonna della Neve, 43/45 – Bergamo
Marianna Carrera Architetto – via Longobardica, 21 – Fara Gera d’Adda
Celeri Associati Studio di Architettura – via Rinada, 7 – Torre Boldone
CN10 Architetti – via case Nuove, 10 – Sotto il Monte Giovanni XXIII
Esprit Architettura – via G. B. Moroni, 310 – Bergamo
Nunzio Giarratana Architetto – via Castello, 7 – Verdello
Sandra Marchesi Architetto / staged interiors srls – via Costantina, 8/A – Bergamo
Paolo Mazzariol Architetto – via Coghetti, 196 – Bergamo
Alessandra Morri Architetto – via A. Maj 18/A – Bergamo
OKAM Studio – via Trento, 26 – Curno
Francesca Perani Architetta / FP enterprice – via Cappuccini, 3 – Albino
Gianpietro Perico Architetture – via Roma, 23 – Alzano Lombardo
Studio Architettura Anna Mologni – via Mons. Camillo Carrara – 11 Albino
Studio Associato Scaravaggi Architettura e Urbanistica – viale Cesare Battisti, 8 – Treviglio
Studio Capitanio Architetti – via Montello, 11 – Bergamo
Studio Datei Nani – via Alcaini, 12 Bergamo
Tasso 89 – via T. Tasso, 89 – Bergamo
Elenco in continuo aggiornamento Per tutti gli studi aderenti, informazioni sugli eventi e orari di apertura: www.studiaperti.com
STUDI APERTI 2017
Venerdì 26 – Sabato 27 maggio 2017
Orari: dalle 10.00 alle 22.00
Bergamo e provincia, varie sedi
Informazioni, orari ed elenco degli studi partecipanti: www.studiaperti.com
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21.5.2017 – Architetti e ingegneri: l’aggregazione e la condivisione di competenze nel futuro delle libere professioni
Perdita della dignità e riconoscibilità della libera professione, redditi annuali sempre più bassi e normative e regimi fiscali che non supportano l’architetto e l’ingegnere libero professionista: La soluzione? Unirsi, formare studi professionali multidisciplinari e introdurre incentivi fiscali per l’aggregazione e la trasmissione delle conoscenze, soprattutto per far leva sulle libere professioni. È un futuro a luci e ombre soprattutto per le nuove generazioni quello emerso al convegno «Architetti, Ingegneri e Libera Professione – Strategie e azioni per una professione migliore, esperienze a confronto» tenutosi questa mattina, sabato 20 maggio, all’Auditorium i.lab, «sede di Italcementi e del centro innovazione di prodotto di tutto il Gruppo HeidelbergCement – ha dichiarato Roberto Callieri, amministratore delegato di Italcementi -. Grazie alla presenza dell’Ordine degli Architetti di Bergamo che ha scelto il nostro centro congressi come sede del convegno abbiamo la possibilità di far conoscere ancora meglio l’edificio, progettato da Richard Meier ed esempio di applicazione concreta di soluzioni innovative e sostenibili per il mondo delle costruzioni».
A Bergamo un architetto ogni 480 abitanti
Con circa 700 architetti iscritti in webinar, 200 presenti in sala e moderato da Silvia Vitali, componente del Comitato nazionale delegati Inarcassa, il convegno si è aperto con i saluti dell’ingegnere Donato Musci, consigliere Ordine Ingegneri di Bergamo, Roberta Orio, coordinatrice del Gruppo di lavoro «contratti e compensi» della Consulta degli Architetti Lombardi, e Chiara Raffaini, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, che ha ricordato come «A Bergamo c’è un architetto ogni 480 abitanti mentre la media europea è uno ogni 1000. Una situazione che ha portato a studiare soluzioni per prevenire l’abbandono della libera professione: come Ordine di Bergamo stiamo infatti cercando di lavorare su più livelli per sostenere i nostri iscritti».
Creare le condizioni per valorizzare la categoria
Venire incontro alle esigenze della categoria è l’obiettivo del Consiglio Nazionale Architetti, sempre in prima linea nel promuovere iniziative per far conoscere la professione dell’architetto come ha spiegato il consigliere Cna Alessandra Ferrari: «Stiamo lavorando in sinergia con altre istituzioni, enti e università per creare le giuste condizioni per valorizzare la categoria, a cominciare dall’accesso al mondo del lavoro in tema di esami di stato e tirocini. Stiamo studiando anche come dare forma normativa a nuove società tecniche di professionisti e proposto la sostituzione degli studi di settore con rating di affidabilità, oltre a lavorare sulle norme Uni, sull’innovazione del Bim e a promuovere iniziative come Studi Aperti che il 26 e 27 maggio vedrà oltre 600 studi di tutta Italia aprire le porte al pubblico».
L’aggregazione per far fronte al mercato saturo e al calo dei redditi
Prendendo spunto dal recente calo di iscrizioni agli Ordini e dall’aumento delle cancellazioni, in particolare di professionisti giovani e donne giovani architette, il convegno ha acceso i fari anche sulle criticità reddituali e fiscali di chi esercita la libera professione: «Negli ultimi dieci anni il lavoro autonomo è aumentato del 18% rispetto all’occupazione del lavoro indipendente ma ha subito una perdita del 15% del reddito che su una media annuale di 40 mila euro incide molto – ha detto Alessandro Testa, commercialista e Tesoriere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bergamo -. La soluzione è quella di formare studi professionali aggregati perché l’aggregazione porta diversi vantaggi tra cui la condivisione dei costi, dagli adempimenti alle strumentazioni e alle spese di gestione, e il confronto quotidiano con i colleghi. Sarebbe opportuno, inoltre, introdurre un incentivo fiscale per l’aggregazione e la trasmissione delle conoscenze per far leva sulle libere professioni».
Dall’equo compenso al ruolo del sindacato
Criticità e prospettive che si riflettono anche in campo previdenziale: «Negli ultimi anni gli architetti hanno perso il 40% dei loro redditi – ha sottolineato Andrea Tomasi, presidente uscente della Fondazione Inarcassa, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti liberi professionisti -. Per questo servono maggiori garanzie come l’equo compenso e il contrasto ai bandi irregolari e allo split payment, oltre a promuovere la formazione di hub internazionali per accompagnare gli architetti italiani sui mercati esteri».
Paolo Recalcati, presidente Inarsind-Bergamo, che con oltre 100 iscritti è la sezione più numerosa di Italia, ha ricordato il ruolo del sindaco per le consulenze offerte e per la strumentazione messa a disposizione degli iscritti. «Occorre però una semplificazione e riduzione della burocrazia – ha aggiunto Ivan Locatelli, vicepresidente nazionale Inarsind -. Per questo il 13 maggio siamo scesi in piazza per tutelare la categoria chiedendo di garantire un servizio di qualità e per esigere un giusto compenso».
Fare rete: due esempi di sinergie locali
A chiudere il convegno Fabrizio Bertocchi, del Coordinamento Liberi Professionsti di Nembro, e Fabio Maffezzoni dell’Associazione Architetti Camuni che hanno riportato esempi di sinergie locali e del perché fare rete.
20.5.2017 – Al Paleocapa ricordando la vita, le opere e la sperimentazione continua di Giuseppe «Pino» Pizzigoni
La vita, le opere e la sperimentazione continua di Giuseppe «Pino» Pizzigoni, storica figura dell’architettura bergamasca e italiana, sono state al centro del convegno «1967-2017. A 50 anni dalla scomparsa» organizzato giovedì 18 maggio allo Spazio Time dell’Istituto tecnico Paleocapa in via Gavazzeni 29 a Bergamo, edificio progettato proprio da Pizzigoni negli anni Cinquanta: un’occasione che ha consentito ai tanti architetti, e non solo, presenti in sala e collegati via webinair di ripercorrere la storia di una delle figure più interessanti e innovative del panorama architettonico bergamasco, autore di diverse opere che testimoniano un lavoro paziente e di ricerca continua.
Moderato dal giornalista dell’Eco di Bergamo, Carlo Dignola, e introdotto dal presidente OAB Guglielmo Clivati che ha ricordato come «l’Ordine sia sempre di più un luogo di conservazione e divulgazione della memoria per gli iscritti», il convegno si è aperto con l’intervento di Sandro Scarrocchia che ha ribadito il ruolo innovatore di Pizzigoni non solo nelle grandi opere a sua firma ma anche per i suoi contributi progettuali in ambiti periferici della città dove sperimentazione e ricostruzione sono diventati i criteri che ancora oggi rappresentano deii modelli di riferimento sul tema della riqualificazione delle periferie urbane.
Criteri sempre al centro delle sue opere che presto saranno al centro di un volume dedicato all’architetto bergamasco come ha ricordato Paolo Belloni: «Con la consulta regionale stiamo predisponendo una pubblicazione che sarà online: un itinerario di architettura dalla prima casa di residenza del padre nel 1925-27, progettata da Pizzigoni quando aveva solo 24 anni e riconosciuta tra esempi più interessanti del Novecento italiano, alla casa Cubo del 1936, manifesto della sua sperimentazione».
A dare un excursus storico sulle correnti architettoniche del Novecento è intervenuto Sergio Crotti che ha ricordato il ruolo di Pizzigoni nella «contaminatio architettonica sfociata nelle sue opere in bilico tra architettura razionalista e classicista». «Pizzigoni si è ben tenuto lontani dagli stereotipi modernisti di inizio Novecento – ha detto Crotti -. Piuttosto la sua è stata una decantazione autonoma del repertorio classicista centrato sulla ricerca del bello, riconoscendo comunque il ruolo funzionale dell’architettura razionalista di quel periodo».
Una coerenza interna tutta vocata alla sperimentazione continua ma dalla grande varietà di espressioni che ha preso forma nelle tante architetture di Pizzigoni, a cominciare dalla Casa Nani di Parre, storica residenza di Valentina Nani: «Il ritratto in bronzo cesellato di Pizzigoni realizzato da mio nonno Attilio è specchio della mia esperienza personale in qualità di abitante della casa – ha detto Nani -. L’opera d’arte è il segno del legame tra le due famiglie: mio nonno e Pino erano infatti amici e hanno collaborato molto sul lavoro. Anche la casa di famiglia era stata progettata a inizio anni Sessanta mentre Pizzigoni stava concludendo la chiesa di Longuelo. Il risultato che ci ha lasciato è un edificio con cemento armato a vista e spazi interni progettati per lasciare spazio alla vita famigliare che per Pizzigoni era fondamentale».
«”La casa per tutti” non a caso è il titolo di un articolo di Pizzigoni sul modo di ripensare l’abitare contemporaneo dopo la Prima Guerra Mondiale – ha sottolineato Gianluca Gelmini -. Il legame che ha dato tra integrazione dello spazio architettonico e gli arredi è stato oggetto di una ricerca sul tema dell’abitare. Abbiamo analizzato alcune sue opere come casa Ardiani del 1922, dove si vede un primo tentativo di innovazione progettuale per andare oltre i volumi spigolosi e rigidi determinati dalle prime idee razionaliste; casa rurale Equisolare del 1946, progetto rimasto sulla carta con edificio dalla forma triangolare e dove dialogano elementi diversi tra loro con attenzione sul tetto come elemento fondamentale; casa Minima del 1946 dove emerge una complessità di spazi finora impensabili e soppalchi data da un sapiente uso della prospettiva tridimensionale».
Dopo l’intervento di Luciano Motta dedicato alle 12 tombe realizzate da Pizzigoni nel cimitero monumentale di Bergamo, il convegno si è chiuso con le osservazioni sul restauro della chiesa parrocchiale di Longuelo, ultima opera di Pizzigoni. «L’aspetto compositivo, strutturale e simbolico sono i filoni del progetto della chiesa e confermano la vocazione alla ricerca e all’innovazione che hanno guidato Pizzigoni sul tema delle volti sottili – ha sottolineato Belloni -. Il tema che Pizzigoni aveva già esplorato a metà anni Cinquanta osservando altri esempi all’estero e nella storia dell’arte italiana era quello di coprire lo spazio utilizzando la minor quantità materiale possibile. Questo andò a rivoluzionare l’approccio strutturale di quel periodo perché consentì di realizzare opere a minor costo premiando l’essenzialità del costruire. Approccio che si concretizzò in altri edifici come il Municipio di Zandobbio e l’Istituto Paleocapa, dove siamo adesso, le cui coperture sono state realizzate proprio con volte sottili».
6.5.2017 – Pubblicato il bando per la riqualificazione del centro piacentiniano di Bergamo
Il bando del Concorso europeo di progettazione urbana in due fasi che nel prossimo futuro riqualificherà il centro della Città Bassa prende il via con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Promosso dal Comune di Bergamo, richiamerà progettisti italiani e internazionali che saranno impegnati a elaborare proposte per l’aggiornamento di alcuni spazi aperti e delle piazze e aree pubbliche e per un nuovo utilizzo di immobili dismessi o di prossima dismissione.
Gli obiettivi sono molteplici, come multidisciplinari sono le competenze richieste ai partecipanti: riaffermare il ruolo del sistema Piacentiniano come elemento identitario del centro cittadino, valorizzare gli spazi urbani, rilanciare le attività ricettivo-turistiche e commerciali, riutilizzare il patrimonio edilizio esistente, favorire la promozione di iniziative ed eventi socio-culturali e migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’area.
La prima fase del concorso è aperta alla partecipazione di architetti, ingegneri e laureati in discipline tecniche attinenti, in forma anonima. Richiede l’ideazione di una proposta per l’area intera sotto forma di concept plan, (in 2 tavole in formato A2), accompagnata da una relazione tecnico-illustrativa. La valutazione avverrà in considerazione di cinque elementi: qualità architettonica e urbana degli spazi progettati; rispondenza agli indirizzi delle Linee Guida; sostenibilità tecnica, economica, sociale e di mercato della proposta; costi dell’intervento e costi di manutenzione; rispetto dei vincoli esistenti e delle normative vigenti.
L’accesso alla seconda fase, riservato alle migliori cinque proposte senza una graduatoria di merito, è invece subordinato al possesso di adeguate capacità economica e finanziaria e tecnica e professionale. È richiesta la composizione di gruppi multidisciplinari con almeno 5 soggetti (1 architetto, 1 professionista con competenze in progettazione urbana, 1 in economia urbana o sociologia, 1 in progettazione del paesaggio o arredo urbano e 1 professionista abilitato da meno di 5 anni).
Dal punto di vista progettuale, la scala passa da quella urbana all’architettonica e si richiede l’approfondimento dello proposta d’insieme e la progettazione di due specifici ambiti, “Piazza Dante e Quadriportico” e “Sentierone lato est, nella parte antistante il Teatro Donizetti, e Piazza Cavour”. Gli elaborati richiesti sono 11 tavole (formato A0) accompagnate da tre relazioni: tecnico-illustrativa, su impatto ambientale, specifiche prestazionali e funzionali e stima economica. Le valutazioni saranno effettuate considerando: qualità architettonica, sostenibilità tecnica, economica, sociale e di mercato, costi, rispetto dei vincoli esistenti e delle normative.
La giuria sarà composta da 5 membri: 1 esperto in progettazione urbana (individuato dalla Città di Bergamo) e 1 dirigente dell’ente banditore, 2 esperti individuati rispettivamente dall’Ordine degli Architetti e dall’Ordine degli Ingegneri di Bergamo e 1 esperto in economia urbana o sociologia nominato dal Distretto Urbano del Commercio (DUC).
Il montepremi a disposizione dei cinque gruppi ammessi alla seconda fase ammonta a 90.000 euro: 30.000 euro saranno corrisposti al vincitore, 15.000 euro a ciascuno dei quattro finalisti.
Al vincitore sarà affidata la progettazione esecutiva del primo intervento previsto su Piazza Dante e sul Quadriportico.
26.4.2017 – «Architetti nelle classi-A scuola di cittadinanza»
600 bambini coinvolti in 27 classi di 14 scuole della città
Anche quest’anno è stato un successo «Architetti nelle classi», il progetto realizzato all’interno di «A scuola di cittadinanza» del Comune di Bergamo finalizzato a diffondere il ruolo dei cittadini di oggi e domani nella progettazione partecipata e a sottolineare la valenza sociale dell’architetto.
Con 600 bambini coinvolti in 27 classi di 14 scuole della città, «Architetti nelle classi» si è concluso l’11 aprile con la presentazione di un vero ordine del giorno al Consiglio dei ragazzi a Palazzo Frizzoni e la produzione di un cartellone riassuntivo sulle attività svolte tra dicembre e aprile che è oggetto di una mostra aperta al pubblico. Attività che hanno visto undici architetti dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, coordinati da quattro colleghe del gruppo Archidonne, svolgere lezioni teoriche e pratiche sul ruolo della progettazione partecipata come elemento chiave per una cittadinanza consapevole e attiva, illustrando gli strumenti urbanistici che normano la gestione del territorio e che rendono i cittadini parte attiva nella trasformazione del territorio, con il fine ultimo di accompagnare alunne e alunni nella stesura di una proposta di progetto condiviso relativo all’edificio scolastico o al quartiere.
Il ruolo della progettazione partecipata
«Abbiamo portato le competenze dell’architetto nella scuola non per sostituirci alla figura dell’insegnante ma cercando di capire insieme chi sono i protagonisti della trasformazione della città, quali sono gli strumenti a disposizione e le regole da rispettare – spiegano Mariacristina Brembilla, Patrizia Berera e Alberta Colombo, referenti del progetto ispirato all’esperienza francese de “Les architectes et les paysagistes dans les classes”-. Abbiamo inoltre consegnato a tutti i partecipanti una cornice che è diventata lo strumento operativo con cui gli alunni hanno sperimentato nuovi sguardi. È stato suggerito loro di inquadrare, isolandoli, alcuni elementi da valorizzare o, al contrario, da trasformare. Bambini e bambine hanno così potuto osservare e prendere consapevolezza del contesto urbano e dello spazio scolastico limitrofo, parchi e aree verdi compresi, con un approccio pratico ed esperienziale. Alcuni gruppi classe si sono poi cimentati nella elaborazione di un’idea progettuale condivisa in un percorso di più incontri. L’intento era infatti quello di far capire ad alunni, insegnanti e famiglie che la città va costruita insieme e che siamo tutti responsabili delle trasformazioni del territorio».
La valenza sociale dell’architetto
Tra gli obiettivi del progetto spicca anche il recupero della valenza sociale dell’architetto che da sempre riveste un ruolo sociale perché è il responsabile del segno che lascia sul territorio: una figura professionale che si fa interprete e mediatore, nel progetto condiviso, dei bisogni e delle esigenze di tutti i cittadini, inclusi i bambini. Il confronto con il mondo scolastico è quindi il primo passo per recepire le istanze della cittadinanza e con «Architetti nelle classi» l’Ordine ha voluto promuovere il concetto di progettazione partecipata per formare i cittadini di oggi e di domani.
7.4.2017 – GdL Archidonne
Timbro al femminile
Il Consiglio ha approvato la proposta del GdL Archidonne di modifica del timbro al femminile a favore dell’uso del linguaggio di genere nella grammatica dell’italiano contemporaneo; dando la possibilità di scegliere tra architetto e architetta a chi lo desideri; per le nuove iscritte; all’atto della nuova iscrizione verrà informata sulla scelta; le architette già iscritte avranno la possibilità di sostituirlo secondo la procedura attualmente in vigore.
Carta Etica per le Pari Opportunità e l’uguaglianza nella professione di architetto
Il Consiglio dell’OAB ha deliberato a favore della proposta del gruppo Archidonne, di aderire alla Carta Etica per le Pari Opportunità e l’uguaglianza nella professione di architetto, predisposta dall’Associazione Donne Architetto di Firenze e che conta con il patrocinio del CNA, della Campagna delle Nazioni Unite HeForShe (per la Ethic Charter) e della Città Metropolitana di Firenze, poiché contribuisce ad evidenziare argomenti condivisi ed affrontati dal GdL Archidonne e dall’intero consiglio.
La Carta Etica costituisce una dichiarazione d’intenti e ha come obiettivi la valorizzazione del pluralismo e delle pratiche inclusive al mondo del lavoro con un particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna. Inoltre contiene l’invito a costituire un Comitato per le Pari Opportunità all’interno dell’Ordine con funzioni propositive e consultive che sarà valutato all’interno del GdL.
Scarica la Carta Etica
Architetti nelle Classi
Il progetto Architetti nelle classi – A scuola di cittadinanza si concluderà l’11 aprile con la presentazione di un vero ordine del giorno al Consiglio dei ragazzi a Palazzo Frizzoni e la produzione di un cartellone riassuntivo sulle attività svolte tra dicembre e aprile che sarà oggetto di una mostra aperta al pubblico. Alla cerimonia saranno presenti le referenti del progetto con le colleghe e i colleghi che hanno svolto lezioni teoriche e pratiche sul ruolo della progettazione partecipata, come elemento chiave per una cittadinanza consapevole e attiva.
RespectArtilab
A conclusione del percorso di laboratori formativi del Bando RespectArtiLab, verrà organizzato un seminario accreditato per gli iscritti al nostro Ordine per sensibilizzare ed educare alla cultura del rispetto; questo seminario conclusivo si terrà in collaborazione e tutti i partner aderenti al Bando:
Comune di Bergamo
Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Bergamo
Confartigianato Bergamo
Associazione Aiuto Donna | Uscire dalla Violenza Onlus
Cooperativa Il Pugno Aperto
Arcilesbicaxxbergamo
ABF – Azienda Bergamasca Formazione
Il seminario porterà il contributo di psicologhe e sociologhe che hanno partecipato al percorso. La data prevista del 9 giugno p.v. sarà confermata a breve.
27.2.2017 – Oltre 1000 gli iscritti al convegno “Rischio sismico e sicurezza delle costruzioni in Lombardia. Nozioni riflessioni e questioni aperte».
Architetti in campo per promuovere il gioco di squadra tra professionisti e amministrazioni comunali
Bergamo, una provincia a basso rischio sismico. Niente allarmismi, quindi, ma mai abbassare la guardia. Anzi: sensibilizzare professionisti ed enti pubblici in merito alle problematiche sismiche e stimolare una presa di coscienza in relazione sia alle condizioni del patrimonio costruito sia alle modalità progettuali e costruttive delle nuove architetture sono stati gli obiettivi del convegno “Rischio sismico e sicurezza delle costruzioni in Lombardia. Nozioni riflessioni e questioni aperte» tenutosi venerdì 24 febbraio all’Auditorium Modernissimo di Nembro. Una giornata di studio e approfondimento con interventi di esperti e docenti dell’Università di Bergamo e del Politecnico di Milano per far luce su aspetti geologici, pericolosità sismica, normativa tecnica del settore, tecniche e metodologie progettuali e costruttive, con tanto di casi su conseguenze del sisma su edifici in cemento armato, muratura e sul patrimonio storico vincolato.
Organizzato dal Gruppo di lavoro «Protezione Ambientale e Civile» dell’Ordine, il convegno era finalizzato a sensibilizzare professionisti ed enti pubblici in merito alle problematiche sismiche nelle loro molteplici sfaccettature, da quelle di carattere geologico, a quelle costruttivo-strutturali, da quelle legate alla conservazione del patrimonio, fino a quelle di tipo normativo. «Più in generale – spiega Gianluca Erroi, coordinatore del presidio Protezione Civile di OAB – l’intento è stato quello di stimolare una presa di coscienza, sia in relazione alle condizioni del patrimonio costruito che per le modalità costruttive delle nuove architetture, del tema del rischio simico, delle sue implicazioni verso la sicurezza delle costruzioni e delle responsabilità che amministratori e professionisti hanno in questo settore».
I relatori, ognuno per il proprio ambito di competenza, hanno affrontato il tema del convegno concentrando l’attenzione sul territorio lombardo, con un focus particolare sulla provincia di Bergamo, soprattutto per quanto attiene gli aspetti geologici, la pericolosità sismica e la normativa tecnica del settore. Nell’esposizione generale, è stata chiesta la trattazione di casi e situazioni reali dedotti da esperienze professionali. «Un convegno come questo ha permesso all’auditorio, estremamente tecnico e specialistico, di relazionarsi con situazioni concrete – sottolinea Monica Aresi del presidio Protezione Civile di OAB -. Si è quindi privilegiato un approccio più pratico che teorico, necessario per illustrare e trattare, in maniera inequivocabile il tema e gli effetti del sisma sulle costruzioni (in c.a. e in muratura) e sul patrimonio storico vincolato».
Il ruolo dell’architetto
In questo ambito, quindi, fondamentale è l’apporto che l’architetto può dare. «La sua formazione, incentrata su conoscenze specifiche tanto degli aspetti umanistici del costruito (storia dell’architettura), che tecnici (metodologie costruttive, utilizzo dei materiali, ecc.) è un valido supporto per una “ricostruzione” mirata – attenta e criticamente giustificata – di quei contesti urbani così duramente provati dalla tragedia del sisma – aggiunge Erroi -. L’invito a partecipare alla giornata di studi è stato esteso ad amministrazioni comunali, ai tecnici liberi professionisti (architetti, ingegneri, geometri e geologi) della Lombardia e ai principali enti pubblici. In totale sono state oltre 1000 gli iscritti tra i più di 300 presenti in sala e gli oltre 700 iscritti sulla piattaforma webinair».
Il convegno si è articolato in due momenti: dopo i saluti istituzionali, la mattinata ha visto gli interventi di Paolo Riva (Università degli studi di Bergamo – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate), Massimo Compagnoni (Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) e Patrick Bamonte (Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale). Nel pomeriggio hanno fornito il loro contributo Giuliana Cardani (Politecnico di Milano), Gaetano Puglielli (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brescia e Bergamo) e Andrea Cattalani (Commissione per la stesura della nuova normativa sismica della Regione Lombardia).
Il consolidamento e l’analisi sono elementi portanti di ogni progetto così come la nostra responsabilità nel tutelare il patrimonio artistico e vincolato – ha detto Marcella Datei, presidente OAB -. Il grande tema della ricostruzione chiama in gioco il ruolo da protagonisti che gli architetti hanno in fase di prevenzione: un ruolo legato alla nostra capacità tecnica di intervenire con progettualità lungimiranti sui beni che la storia ci ha consegnato».
Per visionare i materiali presentati dai relatori vai al link:
http://www.architettilombardia.com/pagine/0rischio_sismico_e_sicurezza_delle_costruzioni_in_lombardia.asp?&
10.2.2017 – L’artigianato incontra il design: selezionati i tre finalisti del progetto “Acciaio damascato: design e tecniche di lavorazione”
Design e artigianato fanno sul serio: martedì 7 febbraio sono stati presentati alla sede dell’Ordne i tre progetti finalisti di “Acciaio damascato: design e tecniche di lavorazione”, il primo workshop progettuale organizzato all’interno del percorso “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”, iniziativa organizzata insieme a Cna Bergamo con l’obiettivo di far dialogare design e artigianato e mettere in contatto le realtà dell’artigianato con gli architetti e i designer, facilitando la nascita di prodotti innovativi da immettere sul mercato.
Per questo primo workshop sono stati selezionati i progetti di Arturo Teramo, Roberto Rota e Irene Guerrieri che saranno realizzati dall’impresa artigiana Forgiapizzi di Onore. I loro progetti sono esposti, insieme a tutti gli altri progetti presentati, nell’ambito di una mostra aperta fino al 22 febbraio presso la sede dell’Ordine degli architetti di Bergamo, in Passaggio Canonici lateranensi 1, a Bergamo.
Il progetto “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”
Sviluppare nuove opportunità di business per artigiani e architetti e ageevolare lo scambio di idee orientato alla creazione di nuovi prodotti è il filo conduttore di “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”. Il progetto è stato strutturato in diverse fasi: dopo la manifestazione di interesse e il colloquio di approfondimento per lo sviluppo del progetto, si è tenuto un evento in azienda per la formazione dei partecipanti e relativa trasmissione del bisogno aziendale, a cui è seguita la restituzione delle elaborazioni dei designer e la scelta del progetto idoneo per il suo successivo sviluppo.
Dal progetto al prototipo fino alla commercializzazione
Il primo artigiano a credere nel percorso e a volerlo sperimentare è stato Luca Pizzi, titolare della Forgiapizzi, azienda di Onore specializzata nella produzione di coltelli e rasoi di altissima fattura e specializzata nella lavorazione dell’acciaio damascato. Con Pizzi è stato possibile costruire il workshop “Acciaio damascato: design e tecniche di lavorazione” che ha visto la partecipazione di una trentina fra architetti e designer. I tre progetti finalisti sono quelli che saranno prototipati dalla Forgiapizzi in vista della commercializzazione. Nella fase di selezione, l’azienda è stata guidata dal supporto tecnico dell’architetto Riccardo Blumer, il designer della pluripremiata sedia “La Leggera”.
I tre prodotti: un’esclusività tutta bergamasca
Arturo Teramo ha progettato una linea di rasoi da uomo ispirata alla linea della balenottera, per proporre “una texture animalier, ossia uno stile virile, selvaggio, che rievoca istinti atavici e primordiali dell’uomo”. Roberto Rota invece ha progettato “Infinito”, una linea di coltelli da cucina. Un segnalibro-tagliacarte, infine, è il lavoro di Irene Guerrieri, specializzata in design per bambini.
«Il progetto deve essere sempre al centro di ogni gesto d’architettura, come se fosse un “mantra” da ripetere insistentemente – sottolinea Marcella Datei, presidente di OAB -. Ogni progetto è infatti un investimento indispensabile che consente di misurare la capacità di un oggetto di insinuarsi nelle abitudini, nei gusti e nelle percezioni di chi vive tra e nelle cose, l’atto che dona loro valore, successo e bellezza. Oggi è sempre più importante essere protagonisti insieme a chi con sapienza ed esperienza costruisce e produce: quest’esperienza pilota, realizzata grazie alla sensibilità e disponibilità di Cna e alla capacità di analisi e giudizio della commissione presieduta dall’architetto Blumer, deve essere la prima di un percorso di crescita reciproca di chi partecipa al disegno di luoghi e oggetti che segnano gli spazi della nostra vita e di chi li costruisce».
«Iniziative come queste sono fondamentali per stabilire punti fermi nella valorizzazione del design artigianale e nel rendere più chiara la qualità funzionale degli oggetti che usiamo quotidianamente – ha sottolineato l’architetto Riccardo Blumer, autore della pluripremiata sedia «La Leggera» e docente all’Accademia di architettura di Mendrisio in Svizzera -. La scelta dei vincitori si è basata, infatti, non solo sull’estetica del disegno di partenza ma anche sulla effettiva visibilità data alla tecnica costruttiva che, nel caso dell’acciaio damascato, è eccezionale e dalla valenza estetica molto marcata. Anche la scelta di tre tipologie diverse è stata guidata dalla possibilità concreta di lanciare sul mercato prodotti differenti: il design non è arte ma un insieme di saperi al servizio dell’ideazione e progettazione di oggetti d’uso secondo forme esteticamente valide e in rapporto alla funzionalità dell’oggetto e alla sua praticità nell’uso quotidiano».
2.2.2017 – Al via “RespectArtilab – Laboratorio dell’abitare”, l’architettura “in rosa” scende in campo per l’inclusione sociale al femminile
È stato presentato giovedì 2 febbraio a Palazzo Frizzoni “RespectArtilab – Laboratorio dell’abitare”, progetto che nasce con l’obiettivo di diffondere e valorizzare la cultura della consapevolezza e del rispetto di genere, rivolto alle donne in generale e a coloro che vivono situazioni di disagio sociale e conflittualità familiare in particolare. Finanziato dal bando regionale “Progettare la parità in Lombardia 2016”, il progetto vede come capofila il Comune di Bergamo in partnership con l’Ordine degli Architetti di Bergamo, i Movimenti Giovani e Donne di Confartigianato Imprese Bergamo, l’Associazione Aiuto Donna, l’Associazione ArcilesbicaxxBergamo, la Cooperativa Sociale Il Pugno Aperto, ABF di Bergamo e Imprese&Territorio.
L’iniziativa prevede 5 incontri-laboratori, tra il 4 febbraio e il 7 marzo, aperti a tutte le donne interessate sul tema dell’abitare e dello spazio domestico come luogo dell’identità e del benessere: vi saranno momenti di riflessione insieme a una psicologa di Aiuto Donna, interventi sugli stereotipi e sulla consapevolezza di genere, presentazioni sulla progettazione e il disegno dello spazio domestico a cura degli architetti del gruppo di lavoro “Archidonne” insieme al Gruppo “Giovani” che si occuperanno della parte teorica sulla psicologia dell’abitare tra strategie di manutenzione, abbinamenti e accostamenti progettuali, restyling e relooking. A completamento della parte teorica ci saranno dei veri e propri laboratori pratici che verteranno su cinque mestieri artigiani legati all’abitare, tenuti da imprenditrici artigiane professioniste di Bergamo, con l’obiettivo di creare e lanciare un’attività imprenditoriale al femminile.
“Siamo orgogliose di questa iniziativa – ha sottolineato l’architetto Sandra Marchesi, consigliere referente del Gruppo di lavoro “Archidonne” dell’Ordine degli Architetti di Bergamo insieme a Chiara Raffaini, Laura Sonzogni, Caterina Pilar Palumbo, Lucia Oberti e Tamara Taiocchi -. Il grande lavoro di squadra tra assistenti sociali, psicologhe, artigiane e colleghe ha infatti portato a questo primo “Laboratorio dell’Abitare” pensato per dare benefici concreti alle allieve: un percorso elaborato per dare strumenti utili a eseguire piccoli interventi di manutenzione e per introdurre le partecipanti alle professioni legate al modo dell’edilizia. Come architetti, abbiamo proposto di concentrare il tema sugli spazi domestici, cercando di trasmettere le basi necessarie per ripensare una casa funzionale e accogliente, nella consapevolezza che la casa è il luogo per antonomasia dove ci si sente bene. RespectArtilab è rivolto proprio a quelle donne che hanno vissuto situazioni di disagio e di conflitti domestici e rappresenterà un modo per recuperare il valore della cura della propria abitazione, ma anche di se stesse, all’insegna dei valori di autonomia, fiducia e rispetto”.
LABORATORIO 1 – SABATO 4 FEBBRAIO
“Introduzione alla progettazione dello spazio domestico”
Lo spazio domestico, il luogo che abitiamo. Cosa rappresenta la casa. Dalla prima impressione al risultato desiderato Il processo in 5 semplici regole.
Il rilievo e il disegno dello spazio. Come è costruita una casa. Quadro normativo sugli interventi edilizi. Cenni di Sicurezza dei lavoratori.
Costruiamo il nostro spazio
Il laboratorio dei mestieri: Artigianato edile e importanza della manutenzione edilizia. L’attrezzatura giusta per un lavoro a regola d’arte. Piccoli interventi di manutenzione domestica.
Esecuzione di lavori sul modello costruito in aula.
Laboratorio sulla consapevolezza di genere e i suoi stereotipi (a cura di ArcilesbicaxxBergamo)
Decostruzione degli stereotipi di genere e dei vincoli legati ai ruoli social
I laboratori si terranno presso la sede di Artilab Bergamo in via Borgo Palazzo, 93 a Bergamo, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.
Per informazioni e iscrizioni:
sig. Carmelo Davì – Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo
tel. 035.274340 – giovani.imprenditori@artigianibg.com
25.01.2017 – L’Ordine degli Architetti rimanda il concorso di idee per Palazzo Visconti a Brignano Gera d’Adda
«La nostra professione non è in svendita»: è un vero e proprio campanello d’allarme quello suonato da Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, riguardo alla decisione dell’Ordine di sconsigliare la partecipazione al concorso di idee «Progetto di riqualificazione architettonica e rifunzionalizzazione degli spazi dell’ex Scuderia all’interno del complesso di Palazzo Visconti» indetto poche settimane fa dal Comune di Brignano Gera d’Adda.
Un bando di concorso che è necessario rivedere, così come è esteso, e che contiene alcune imperfezioni di carattere impostativo ma non solo. Il nocciolo della questione è relativo soprattutto agli incongrui importi dei premi, «cifre che non compensano l’attività di progettazione svolta dai partecipanti» spiega Datei: mille euro al primo classificato, con possibilità di coordinare i lavori se l’intervento troverà i finanziamenti necessari, e 500 euro per il secondo. Contributi e Iva inclusi. A questo si aggiungono criticità tecniche che il bando contiene: dalla composizione della giuria all’indicazione di consegna facoltativa degli elaborati grafici fino alla mancanza nel bando dei rilievi che porterebbe ogni partecipante a effettuare il rilievo dell’immobile per suo conto.
«Sono anni che lavoriamo in sinergia con le amministrazioni comunali offrendo consulenza e analisi dei bandi – prosegue Datei citando la lettera con richiesta di rettifica inviata all’Amministrazione comunale di Brignano Gera d’Adda -. È indiscusso che la nostra professione sia in un momento difficile di trasformazione, aggravato dal persistere di una crisi del settore edile che sembra non finire, e conosciamo bene la normativa vigente che consente ormai una quasi totale deregolamentazione dello strumento del concorso di idee. Questo però non giustifica la promozione di procedure con montepremi sottostimati, sino a divenire lesivi e offensivi per la dignità professionale dei nostri iscritti. Per questo invitiamo l’Amministrazione comunale a provvedere ad apportare tutti gli opportuni e dovuti correttivi».
Un invito dall’ottica non polemica ma costruttiva: insieme all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Bergamo, infatti, l’ordine degli Architetti segnala la sua disponibilità «a collaborare, come sempre, alla stesura e definizione dell’eventuale rettifica del bando secondo le indicazioni espresse». I suggerimenti che gli Ordini forniscono non sono solo mirati alla salvaguardia della professione, ma protendono innanzitutto ad assicurare la buona riuscita del concorso con un’elevata qualità delle proposte progettuali che perverranno. «Troppo spesso gli Enti – conclude Datei – dimenticano che l’obiettivo del concorso non è risparmiare sull’onere dei montepremi, ma garantire alla collettività la migliore opera pubblica per lo specifico tema di concorso»
Scarica il parere di competenza con richiesta di rettifica inviato dagli Ordini degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri al Comune di Brignano Gera d’Adda
17.01.2017 – Il grazie del Comune di San Ginesio agli architetti volontari coinvolti nelle operazioni post sisma
Una lettera di ringraziamento (scarica il pdf), un quadro – la «Pala di Sant’Andrea» – e due libri dedicati al patrimonio storico e architettonico di San Ginesio sono stati donati all’Ordine degli Architetti di Bergamo sabato 14 gennaio 2017 da Eraldo Riccucci, vicesindaco del comune del maceratese dove tra fine settembre e inizio ottobre l’Ordine degli Architetti di Bergamo ha operato con due squadre di architetti abilitati ad operazioni di agibilità in emergenza al servizio della Protezione civile. Un compito professionale svolto sotto forma di volontariato che ha visto gli architetti OAB valutare l’agibilità degli edifici colpiti dal sisma e gli eventuali interventi di restauro con il fine di mettere in sicurezza la popolazione del Comune di San Ginesio.
«È un onore rappresentare la mia città, borgo risalente all’epoca romana, eletto tra i borghi più belli d’Italia e soprannominato il balcone dei Sibillini – ha sottolineato Riccucci alla conferenza stampa di sabato 14 gennaio presso la sede dell’Ordine in Passaggio Canonici Lateranensi -. Il sisma ha colpito case ma anche edifici civici e storici e dopo la scossa del 30 ottobre tutto il centro è stato dichiarato zona rossa tanto che su 3900 abitanti 1400 sono ancora sfollati. Oggi la comunità sta cercando di risollevarsi e il merito va all’attività delle squadre di architetti e alla professionalità dimostrata in quei giorni come tecnici e rilevatori. I loro interventi sono stati fondamentali e hanno evitato il peggio causato dalla seconda scossa del 30 ottobre».
Tante vite umane salvate, quindi, grazie al censimento dei danni e al lavoro svolto dalle due squadre di architetti che subito il giorno dopo il sisma del 24 agosto hanno dichiarato disponibilità a partire al seguito della Protezione Civile. «Io e Marco Persico siamo andati a fine settembre con una prima squadra ad Accumuli, poi con altre due a San Ginesio formate da Maurizio Orlandi con Andrea Fischetti e Monica Aresi con Silvia Vitali – ha spiegato Gianluca Erroi, coordinatore provinciale del Presidio di Protezione Civile di OAB -. Abbiamo portato a casa un bagaglio di emozioni, ricordi ed esperienze significative e siamo già pronti a ripartire visto il protrarsi dello stato di emergenza a seguito delle violente scosse del 26 e 30 ottobre scorsi».
Un lavoro complesso e difficile in cui gli architetti hanno dovuto esaminare le caratteristiche strutturali degli edifici e sulla base della sola lettura visiva catalogarne il grado di resistenza a successive scosse: «Sono state operazioni al limite della sicurezza, camminando su macerie e nei pressi di edifici pericolanti, ma il censimento dei danni è sempre il primo e fondamentale passo per dare corso alla ricostruzione – prosegue Erroi -. Il nostro compito era infatti quello di censire la tipologia del danno e formularne una prospettiva di resistenza in caso di ulteriori scosse. Dando l’inagibilità di molte case le nostre squadre hanno di fatto contribuito a evitare vittime nelle scosse di ottobre».
Un’esperienza che è stata anche e soprattutto un banco di prova professionale e morale per i sei architetti coinvolti «che hanno dimostrato grande responsabilità etica e professionale mettendo in atto competenze tecniche acquisite negli anni – ha sottolineato Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo che al vicesindaco Eraldo Riccucci ha donato due libri su Bergamo e Città Alta -. Per operazioni di questo tipo, infatti, gli architetti devono seguire un percorso di 65 ore di formazione, tre prove d’esame e aggiornarsi con continue esercitazioni per ottenere i requisiti e la capacità di valutare la consistenza statica degli edifici e assumersi la responsabilità di far accedere o meno la popolazione nelle loro case. Per noi è un onore sapere che ci sono professionisti che a titolo volontario mettono a disposizione il loro tempo per entrare nel vivo e sul campo di questi episodi drammatici e aiutare la comunità».
22.12.2016 – Al Parco della Trucca un padiglione permanente a forma di lente: il bando del Comune di Bergamo premia i giovani architetti
È firmato dal gruppo capitanato dal giovane architetto Matteo Battistini, classe 1981, di Cesena il progetto preliminare vincitore per la realizzazione di un padiglione permanente all’interno del Parco della Trucca. Il progetto di Battistini è stato selezionato come migliore in una rosa di ben 51 proposte pervenute e ha totalizzato 86,2 punti sui 100 previsti dal bando di concorso indetto dal Comune di Bergamo attraverso la piattaforma web «Concorrimi». Secondo si è classificato il progetto dell’architetto bergamasco Pietro Valicenti, terzo quello del gruppo di Matteo Casari di Treviglio. La struttura di 300mq sarà in legno e acciaio, con una grande pensilina esterna, dove sarà possibile svolgere varie attività. Il risultato è una struttura a forma di lente, che si apre ad abbracciare il parco, ingloba l’alberatura già esistente e crea una alternanza interno/esterno.
«Manifestiamo la nostra soddisfazione per l’esito del quarto concorso indetto in due anni – ha sottolineato Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, alla conferenza stampa di oggi a Palazzo Frizzoni -. Siamo molto soddisfatti del fatto che anche oggi i vincitori siano giovani professionisti e che l’Amministrazione comunale abbia recepito i nostri suggerimenti di portare il progetto selezionato alla fase definitiva. Il fatto che anche in questa selezione siano stati individuati giovani professionisti è la conferma che la procedura del concorso consente di far emergere le nuove generazioni». Datei ha ricordato anche l’importanza della piattaforma «Concorrimi» sviluppata dall’Ordine degli Architetti di Milano, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano e il Comune di Milano, come uno strumento sempre più diffuso per la realizzazione di bandi tipo e piattaforma web per concorsi di progettazione e di idee.
16.12.2016 – L’Ordine degli Architetti ospite al convegno “Abita Bergamo”: la centralità del progetto e la molteplicità funzionale dell’housing si confermano le nuove frontiere dell’abitare sostenibile
L’Ordine degli Architetti di Bergamo è stato invitato al convegno «Abita Bergamo» organizzato venerdì 16 dicembre, dalle ore 9.00 presso la Sala Giunta di Confindustria Bergamo, dal Comune di Bergamo e Fondazione Casa Amica per far luce sui servizi e le forme dell’housing sociale in città in rapporto alla nuova legge regionale 16/2016 «Disciplina regionale sui servizi abitativi». Una legge che apre nuovi scenari e tratteggia un percorso dove i Comuni, i piccoli e grandi proprietari di alloggi, le cooperative edili, altri operatori privati e gli enti del terzo settore possono concorrere ad articolare un’offerta immobiliare sostenibile nell’ambito di un percorso di approfondimento sui temi legati ai diritti dei bambini e sulle buone prassi realizzate da Comuni.
I partecipanti al convegno, che ha visto più di 700 architetti iscritti webinar da tutta Italia e un centinaio in aula, hanno illustrato la propria esperienza e il proprio punto di vista sull’housing in relazione alle opportunità e criticità della nuova legge e partendo dalle proprie specificità e da un progetto legato al territorio. La presidente dell’Ordine, Marcella Datei, ha ricordato il ruolo della centralità del progetto, chiave di volta dell’abitare sostenibile: «Mai come in questo campo l’architettura è riuscita a dare risposte importanti e a portare al massimo grado le sue sperimentazioni, spesso con risultati di grande interesse e meglio riusciti come quelli di Gambirasio, Zenoni e Barbero con gli interventi di Bergamo Sole. Sperimentazioni importanti che hanno messo in campo riflessioni architettoniche con risvolti sociali. Coppie di parole come funzionalismo-destinazione, contesto-circostante e tipologia-normativo si legano perfettamente alle risposte che gli architetti hanno cercato e continuano a dare in un periodo in cui le risorse sono poche e ogni occasione deve essere sfruttata in termini di riflessione e ricerca».
Secondo il presidente l’attuale orizzonte si può identificare con la rigenerazione perché «la riqualificazione urbana è specchio della grande complessità del progetto che riveste un ruolo centrale ed è il punto di partenza per superare forme scontate di monofunzionalismo a discapito della molteplicità funzionale, elemento fondamentale di qualsiasi progetto in cui pubblico e privato sono chiamati a collaborare». In quest’ottica l’Ordine si sta muovendo per portare un contributo concreto sul piano del percorso virtuoso che vede gli architetti parte attiva all’interno del Tavolo dell’Edilizia: «Insieme ad Ats e Comune di Bergamo – ha concluso Datei – stiamo lavorando per il superamento dei parametri minimi indicati dal regolamento locale d’igiene negli interventi di rigenerazione, focalizzandoci proprio sul tema della multifunzionalità e flessibilità. Ats ha portato l’attenzione sul fatto che non ci sono fasce deboli o fragili perché tutti noi siamo destinati a esserlo. La sperimentazione deve quindi tenere conto di questo e farsi carico di riflessioni e ricerche a cui l’architettura deve dare risposte per prima».
Scarica la locandina
14.10.2016 – Architetti nelle Classi collabora al progetto “A Scuola di Cittadinanza” del Comune di Bergamo
Il 14 ottobre scorso, il progetto “Architetti nelle classi – A scuola di cittadinanza” decolla con il Consiglio dei Bambini, presso la sala consiliare del Comune di Bergamo, alla presenza del Sindaco Gori, della Presidente Marzia Marchesi, dell’assessore Loredana Poli e degli Assessori Marco Brembilla e Giacomo Angeloni, di alcune personalità dell’Istituzione Scolastica, delle rappresentanti dell’OAB e, soprattutto, delle bambine e dei bambini rappresentanti di 24 classi quinte, accompagnati dalle loro maestre, provenienti dalle scuole primarie degli istituti comprensivi del nostro capoluogo.
L’interesse dimostrato per il gemellaggio promosso dall’Assessorato all’Istruzione con l’Ordine degli Architetti, per una migliore comprensione degli strumenti della pianificazione urbana e della progettazione edilizia e, parallelamente, per la diffusione dei concetti legati alla partecipazione e all’inclusione nei processi di sviluppo della città, è sfociato nell’adesione della quasi totalità delle classi alla proposta avanzata dal gruppo Archidonne, dopo l’incontro informativo tra promotori e insegnanti del 12 settembre.
All’adesione da parte di ben 25 classi dell’istituzione scolastica, rispondono 14 iscritti all’Ordine, in numero quasi paritario tra colleghi e colleghe con formazione, esperienze ed età estremamente eterogenee, aprendo così un interessante confronto trasversale all’interno del gruppo.
Dal punto di vista operativo, le referenti del gruppo di lavoro forniranno un format per le presentazioni ed indicazioni di massima, che potranno essere declinate singolarmente da ciascun operatore e concordate, in caso di modifiche sostanziali; inoltre, svolgeranno un ruolo di supervisione e raccolta del materiale prodotto, per avere una banca dati a disposizione dell’Ordine.
Attualmente si sono attivati n. 14 tra colleghe e colleghi, prendendo contatti con le rispettive scuole e fissando le date degli incontri: le attività si svolgeranno a partire dal mese in corso fino alla fine di marzo, quando è previsto un nuovo Consiglio dei Bambini, a cui i rappresentanti parteciperanno portando un loro “Ordine del Giorno”, declinato anche in considerazione del percorso fatto con il nostro aiuto e gli elaborati prodotti.
Le tappe del progetto saranno relazionate dal gruppo con cadenza regolare.
21.06.2016 – Il Comune lancia il concorso delle Tre Piazze, Carrara, Risorgimento e Alpini. Un ciclo di incontri sul concorso grazie agli Ordini di Architetti e Ingegneri.
E’ stato presentato oggi presso il Comune di Bergamo il concorso per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di piazza Carrara, di piazzale Risorgimento e di piazzale Alpini. Un progetto ambizioso, che dimostra uno sguardo urbanistico integrato e che descrive una sorta di percorso che abbraccia da est a ovest Bergamo Bassa.
Tutte e tre le procedure concorsuali sono disponibili sulla piattaforma concorrimi.it: possono partecipare, singolarmente o in gruppo, tutti gli architetti e gli ingegneri iscritti nei rispettivi Ordini professionali o Registri professionali, non possono prendervi parte quelli invece che hanno solo conseguito laurea triennale.
L’Ordine degli Architetti in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri proporrà a partire dal 29 giugno un ciclo di 3 incontri sul tema del concorso delle “Tre Piazze” al fine di creare un’occasione di confronto per riflettere sui valori e le caratteristiche intrinseche di Piazza Carrara, Piazzale Alpini e Piazzale Risorgimento, le loro consolidate funzioni e le aspettative.
Gli appuntamenti si svolgeranno in luoghi pubblici limitrofi alle aree stesse: presso lo spazio del Polaresco si parlerà di Piazzale Risorgimento (29 giugno), presso il Cortile interno della GAMEC si parlerà di Piazza Giacomo Carrara (6 luglio) e per finire all’Urban Center si parlerà di Piazzale degli Alpini (8 luglio).
http://www.comune.bergamo.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=19825