Il condominio inclinato. Bergamo, sole, casbah, pollai e terrazze fiorite.
un film di Alberto Valtellina e Paolo Vitali (2020, 75′)

Al cinema dal 29 settembre la nuova produzione, un’immersione negli spazi “inclinati” di “Terrazze fiorite” e “Bergamo sole”, realizzazioni architettoniche che a fine anni Settanta scatenarono un’aspra disputa fra chi ne esaltava le qualità sperimentali e chi le definiva con disprezzo i “polér”, dialetto bergamasco per “pollai”. Oggi sono fra le abitazioni più ricercate in città. Il condominio inclinato. Bergamo, sole, casbah, pollai e terrazze fiorite è un film leggero e profondo, musicale, vivissimo, capace di stimolare un interessante dibattito intorno all’abitare.

Proiezioni al cinema Conca Verde, via Mattioli 65 Bergamo (quartiere Longuelo)
– martedì 29 settembre 2020, ore 21.00 (anteprima – SOLD OUT)
– martedì 6 ottobre 2020, ore 21.00, sala 1 (SOLD OUT)
– lunedì 12 ottobre 2020, ore 21.00, sala 2 (SOLD OUT)
– martedì 13 ottobre 2020, ore 21.00, sala 2 (SOLD OUT)
– giovedì 15 ottobre 2020, ore 21.00, sala 2
– giovedì 22 ottobre 2020, ore 21, sala 1
– giovedì 5 novembre 2020, ore 21, sala 1

Info: telefono 035 251339

Prevendite:
– in cassa al cinema stesso
– sul sito del cinema al seguente indirizzo: https://sas.18tickets.it/film/11126

Sinossi

Bergamo. I condomini “Terrazze fiorite” e “Bergamo Sole” (architetti Giuseppe Gambirasio e Giorgio Zenoni, 1976) sono oggetto di un vivace progetto di ricerca cinematografica. Una serie di sopralluoghi e di incontri con chi ci vive ha messo in evidenza come nel tempo la qualità architettonica degli spazi abbia costituito il presupposto sul quale i residenti hanno costruito una specifica cultura dell’abitare, allo stesso tempo fortemente legata all’immagine pubblica dell’edifico e alla appropriabilità delle sue parti private.

LINK

IL CONDOMINIO INCLINATO. Trailer su Vimeo

IL CONDOMINIO INCLINATO. Notizie e clip dal film sul sito di Alberto Valtellina

IL CONDOMINIO INCLINATO. PressKit su Dropbox

Dalle note di regia

Tra il dopoguerra e gli anni 70 i complessi abitativi di grandi dimensioni sono stati la risposta – ideologica? – a un’idea di città e di società. Il modello di riferimento era il falansterio, grande edificio unitario che avrebbe dovuto sviluppare socialità e favorire relazioni cooperative. Il prevalere, all’interno di questi progetti, di un carattere “concentrazionario” dello spazio e una sua eccessiva semplificazione (spesso per motivi economici) ne hanno decretato quasi ovunque il “fallimento”.

Tra le eccezioni una realizzazione particolarmente interessante e riuscita è la “città orizzontale” di G. Gambirasio e G. Zenoni a Bergamo (1976-1980). Pur nascendo all’interno del medesimo clima culturale, nell’intervento prevale un approccio sperimentale, ricco di soluzioni che promuovono e favoriscono modalità significative di interazione con lo spazio da parte degli utenti.

All’interno del film Il condominio inclinato. Bergamo, sole, casbah, pollai e terrazze fiorite gli incontri con i residenti evidenziano come sulla qualità architettonica degli spazi – comuni e privati – si sia costruita nel tempo una specifica cultura dell’abitare, fortemente legata sia all’immagine pubblica dell’edifico, sia alla adattabilità delle sue parti private.

Emerge una dimensione sociale dello spazio che nessun resoconto architettonico sarebbe in grado di restituire. L’esplorazione dei luoghi della vita di tutti i giorni diventa così un’antropologia dello spazio.